Il nuovo film di Ozon affronta un tema forte e di strettissima attualità in questi giorni in Italia, quello del fine vita. Partecipano alla serata i rappresentanti dell'Associazione Luca Coscioni.
André, 85 anni, non è stato un buon padre. Ma è un uomo carismatico, dalla vita sentimentale brillante e burrascosa, curioso di tutto, amante della vita. Quando si ammala, la figlia Emmanuèle si precipita ad aiutarlo, ma André le fa un’ultima, difficile richiesta. Come può una figlia dire no al proprio padre? Come in “Sotto la sabbia” e “Il tempo che resta”, Ozon torna su uno dei suoi temi più classici del suo cinema - l’elaborazione del lutto - con un film tratto dal romanzo autobiografico della sua amica e collaboratrice Emmanuèle Bernheim, scomparsa alcuni anni fa. Dosando sapientemente dramma e ironia, il regista francese costruisce un omaggio all’amica, che trova nel film il volto di Sophie Marceau (che ricordiamo ragazzina nel teen-cult “Il tempo delle mele”), qui accanto a due mostri sacri del cinema come André Dussollier e Charlotte Rampling.