Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes; Premio César per il miglior film francese. Beauvois porta sullo schermo un episodio realmente accaduto in Algeria, una pagina oscura dei conflitti di religione in corso in questi anni in tutto il pianeta.
In Algeria una comunità di benedettini opera in un clima di reciproco rispetto con la popolazione locale. Ma quando il paese è scosso dal terrorismo fondamentalista, l'abate Christian rifiuta la presenza dell'esercito a difesa del monastero... Beauvois porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro. Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. In un mondo manipolato da una propaganda che vuole assimilare Islam e terrorismo fondamentalista, ricordare questo sacrificio non significa riaccendere la polemica ma piuttosto il contrario. Perché il dialogo è possibile, nonostante tutto.