Il regista di "American Beauty" e "Revolutionary Road" firma un film intimista e "indie" che vede protagonisti due fidanzati trentenni, molto felici e molto precari, alle prese con l'inatteso arrivo di un figlio... Una fine opera ironica e malinconica, lontana dagli sfarzi hollywoodiani.
American life è un film voluto dalla casa di produzione indipendente Big Beach, e diretto da un regista Premio Oscar, Sam Mendes. Sì, proprio lui, l’osannato Premio Oscar (ben cinque) per American Beauty, regista di Revolutionary Road e di Era mio padre, e visto che ci siamo mettiamo anche nel curriculum ex marito di Kate Winslet (che si è aggiunta alla lista “vinco un Oscar e ci lasciamo”), accantonati i fasti del red carpet e le girandole di budget da capogiro, Mendes si è messo dentro la macchina produttiva (è anche produttore) e dietro la macchina da presa per girare uno di questi film indipendenti, che vanno tanto di moda oggigiorno. E il ragazzo dimostra di essere in grado di saper girare una fine opera ironica e malinconica, senza essere circondato dagli sfarzi hollywoodiani.
Mendes, aiutato da una sceneggiatura originale, ma soprattutto ottimista, scritta da due affilati autori, Dave Eggers e Vendela Vida, racconta la storia di due innamorati, che sanno andare oltre le convenzioni e le nevrosi di cui sembra fatta la società. E il risultato è un piccolo film delicato, che affronta temi coraggiosi con uno sguardo sincero, ma non per questo dolce. Burt e Verona, finanziariamente precari, con lavori inventati, cercano il loro nido, il luogo dove piantare radici e poter crescere in modo felice i propri figli. Ma esiste un posto simile al riparo dalla durezza della vita?
American life, attraverso i suoi protagonisti e i loro incontri (fatti di personaggi caricaturali e strampalati, ma rappresentativi di una gran parte di quella società di cui si è accennato sopra) riflette, servendosi di un’ elegante leggerezza e di un’ intimità familiare, sulla paura dell’abbandono, sul bisogno di certezze, sul disagio per il futuro, sulla frustrazione dell’età adulta. La coppia di amici a Montreal rappresenta una delle tappe più emozionanti del viaggio di Burt e Verona. Mentre la cugina hippie, Maggie Gyllenhaal, ricopre un ruolo a dir poco esilarante.