domenica 19 agosto ore 21.30 Giardini della Rotonda, Piazza Mazzini, Pd IL PRIMO UOMO
di Gianni Amelio con Maya Sansa e Jacques Gamblin (I/F, 2011 - 98')
La questione algerina raccontata in un'opera raffinata e umanissima: Amelio porta sullo schermo un manoscritto di Camus e realizza, secondo la critica, il suo film migliore dal tempo de "Il ladro di bambini".
Lo scrittore Jean Cormery torna nella sua patria d'origine, l'Algeria, per perorare la sua idea di un paese in cui musulmani e francesi possano vivere in armonia come nativi della stessa terra. Ma negli anni '50 la questione algerina però è ben lontana dal risolversi in maniera pacifica. L'uomo approfitta del viaggio per ritrovare sua madre e rivivere la sua giovinezza in un paese difficile ma solare. Il film è tratto dal manoscritto di Albert Camus trovato tra i rottami dell'auto sulla quale lo scrittore trovò la morte nel 1960. Gianni Amelio lo porta sullo schermo realizzando quello che secondo molti critici è il suo miglior film, almeno dai tempi de “Il ladro di bambini”. Un'opera raffinata e umanissima, in grado di rivendicare l'importanza della memoria non solo personale ma collettiva, una memoria che deve essere adoperata come strumento d'indagine delle contraddizioni del presente. Sotto questo punto di vista quindi un film che guarda al passato per farsi attuale e necessario.