di P. e V. Taviani con Cosimo Rega e Giovanni Arcuri (I, 2012 – 76')
Vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino e di 5 David di Donatello. Un grande ritorno per i fratelli Taviani, che portano sullo schermo un dramma di Shakespeare rivisitato dai detenuti di Rebibbia.
Vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino e di 5 David di Donatello 2012 (miglior film, migliore regia, montaggio, fonico e produzione). I detenuti di Rebibbia si preparano per la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare. Si inizia con i provini, si selezionano gli aspiranti attori e si assegnano i ruoli. Il percorso è lungo e sentimenti contrastanti accompagnano le notti in cella dopo le prove, mentre il linguaggio di Shakespeare trova una nuova vita all'interno del carcere. I fratelli Taviani portano sullo schermo un lavoro coraggioso e originale, meritatamente premiato con il massimo riconoscimento dalla giuria del Festival di Berlino presieduta dal regista inglese Mike Leigh. Da ben ventun anni l'Italia non portava a casa questo premio, assegnato nel 1991 a “La casa del sorriso” di Marco Ferreri. Una realtà di per sé priva di poesia come quella della detenzione carceraria si trasforma in cinema e in arte, dimostrando come l'aver commesso dei reati anche gravi non svuoti del tutto i colpevoli della loro umanità e spezzando una forte lancia a favore del concetto rieducativo della pena.