di Nadine Labaki con Nadine Labaki e Layla Hakim (F/RL//I, 2011 - 110')
Dalla regista di "Caramel" una nuova commedia tutta al femminile contro gli integralismi religiosi, una favola paradossale basata sulla realtà per ricordare alle donne che il loro apporto è decisivo.
Premio del pubblico ai Festival di Toronto, San Sebastian e Oslo. In un paese mediorientale una piccola comunità è divisa tra musulmani e cattolici. Se gli uomini sono spesso pronti alla rissa tra opposte fazioni, le donne sono invece solidali nel cercare di distogliere mariti e figli dal desiderio di trasformare i pregiudizi in violenza. Non tralasciano alcun mezzo in questa loro missione, ivi compreso far piangere sangue a una statua della Madonna o far arrivare in paese delle ballerine da avanspettacolo dell'Europa dell'Est affinché i maschi siano attratti da loro più che dal ricorso alle armi... Dopo “Caramel” la regista e attrice libanese Nadine Labaki torna ad affrontare con stile diverso ma con intatta (e forse maggiore) efficacia il tema che sembra maggiormente starle a cuore: la convivenza tra esseri umani di fede diversa. Lo fa muovendosi agilmente tra dramma e commedia con la leggerezza di chi ha scavato nel profondo di un'intolleranza che non è più ‘tollerabile' e ricordando a tutte le donne che il loro contributo per migliorare la nostra società può essere decisivo.